Fondo Patetta
Nome del fondo
Federico Patetta
Notizie sul possessore
Federico Patetta (Cairo Montenotte, 16 febbraio 1867 – Alessandria, 28 ottobre 1945) si laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Torino nel 1887. Dopo un triennio di perfezionamento, intraprende la via dell’insegnamento universitario della Storia del diritto italiano che lo porta dapprima a Macerata, quindi a Siena, Modena e Pisa. Il 6 maggio 1909 viene chiamato a Torino, subentrando a Francesco Ruffini. Qui, insegnerà fino all’anno accademico 1932-1933. A partire dal 1925 tiene anche il corso di Esegesi delle fonti del diritto italiano e ricopre la carica di preside della Facoltà di Giurisprudenza fino al suo trasferimento a Roma, nel 1933.
La bibliografia di Patetta è davvero imponente, per il numero e la qualità delle pubblicazioni scientifiche. Il suo primo e fondamentale lavoro Le ordalie: studio di storia del diritto e scienza del diritto comparato è un saggio pubblicato nel 1890 e ancora citato ad oltre un secolo dalla sua uscita. Il decennio 1890-1900 rappresenta un periodo intenso e fecondo: i suoi studi recano un apporto determinante alla conoscenza delle fonti giuridiche, con la pubblicazione di una serie di saggi, articoli, note, edizioni di testi che rivelano la sua vasta cultura e la padronanza degli strumenti per lo studio critico delle fonti.
Con l’inizio del nuovo secolo si assiste ad un cambiamento d’interessi. I temi di storia giuridica, sebbene ancora presenti, tendono a sfumare, per lasciare il posto ad una più varia e composita gamma di argomenti: dalla storia civile a quella letteraria, filologia, storia dell’arte. Sempre con rigore critico e con vigile attenzione ai documenti, per lo più inediti.Morì improvvisamente alla stazione ferroviaria di Alessandria, in occasione di un viaggio, il 28 ottobre 1945.
Data e modi di acquisizione
Il Fondo rappresenta il nucleo originario della Sezione Patetta e fu acquistato dall’Università di Torino nel 1950 per volontà di Guido Astuti, allievo di Patetta, su proposta delle nipoti dello studioso. Non giunge, però, nella sua interezza perché Patetta stesso, nel suo testamento olografo del 6 maggio 1935, aveva destinato alla Biblioteca Apostolica Vaticana tutti i codici manoscritti, gli autografi, le pergamene, e i documenti.
Alimentazione del fondo
Il Fondo è stato implementato nel corso degli anni dai docenti afferenti alla Biblioteca, con l'acquisto di oltre milleduecento esemplari antichi, alcune ristampe anastatiche di opere rare e un manoscritto del XIV secolo.
Indicizzazione del fondo
Il Fondo è stato catalogato su supporto elettronico e le notizie bibliografiche complete sono disponibili all’interno della base dati della Biblioteca Bobbio e dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico.
Accessibilità del fondo
Il Fondo è consultabile presso il Settore Antichi e Rari della Biblioteca Bobbio.
Escluso dal prestito.
Consistenza
Il Fondo originario è composto da oltre 80 mila volumi e opuscoli, che spaziano in vari filoni: dagli studi storico-giuridici a quelli filosofici, artistici e letterari.
Oltre 23 mila esemplari sono antichi e comprendono 29 incunaboli, 2517 cinquecentine, 3302 seicentine, 9721 settecentine e oltre 7 mila testi rari e preziosi dell’Ottocento. A questi vanno aggiunti una serie di carte geografiche e mappe militari e una raccolta di periodici satirici della seconda metà dell'Ottocento.
Non ultima, la serie di almanacchi, lunari, calendari e strenne dei secoli XVIII e XIX che ci forniscono stralci di un mondo passato. Un materiale di indubbio interesse storico, ma anche di curiosità e di costume, rappresentato da libretti di piccole dimensioni. La raccolta annovera circa 150 esemplari stampati in gran parte a Torino, Genova, Modena, Firenze e Parigi.
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Identificazione, ordinamento e collocazione
A*Patetta (sezioni numeriche + lettera e da Alm. a XVI)
A*Op.Patetta
Stato di conservazione
Buono
Note e segnalazioni particolari
Note manoscritte, etichette di possesso e numero d’ingresso assegnato agli esemplari da Patetta stesso; dediche su numerosissimi volumi.
Approfondimenti: